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Proposta di matrimonio a Venezia, lussuoso palazzo Veneziano

Proposta di matrimonio a Venezia, lussuoso palazzo Veneziano

Dall' Australia all'isola delle gondole. Viaggio nella proposta matrimoniale di Joshua alla sua dolce Hannah, e l'amore a Venezia trionfa ancora.

Joshua e Hannah hanno cambiato emisfero. Hanno volato per quasi un'intera giornata, poi il loro volo intercontinentale ha finalmente iniziato la discesa, atterrando in una città che non ha eguali al mondo, Venezia. Terra di tesori artistici a cielo aperto. Venezia, l'antica regina dei sette mari e sempre più atto finale di corteggiatori da ogni dove. Hannah e Joshua passeggiano. Cade qualche goccia di pioggia. Poco importa. Iniziano la loro avventura nella città natale del celebre esploratore Marco Polo dall'epicentro turistico per eccellenza, piazza San Marco. Si guardano negli occhi. Si baciano.

Rientrati nell'albergo-palazzo a bordo di un elegante motoscafo privato, col pretesto di un piccolo aperitivo come tutte le normali coppie in vacanza si concedono, l'uomo indirizza la donna verso una stanza più appartata. S'incamminano allora lungo il Salone dei Giganti, opera realizzata da Andrea Tirali (1660-1737), architetto veneziano. Due candidi putti marmorei coi boccoli salutano l'ascesa verso il piano nobile dello storico edificio. Domina il mosaico. Sulle pareti e soffitto sono gli affreschi di Pietro Longhi a collezionare cascate di meraviglia.

Il giovane fa accomodare la sua compagna nella cosiddetta Sala della Musica. In perfetto stile “nominale”, ad accoglierli c'è un pianista e una violinista. La stanza lascia senza fiato. Un trionfo pittorico come ce ne sono pochi, con opere del bellunese Gaspare Diziani, supportato da altri colleghi meno noti.

Pareti e soffitto, è un'apoteosi artistica, il tutto supportato da sontuosi lampadari in foglia d'oro. A salire in cattedra è la mitologia romana affrescata con alcune delle più importanti divinità del mondo antico. Al centro della scena c'è il dio del sole Apollo a bordo del suo carro dal quale cadono i vizi capitali. Tutt'intorno a esso, il messaggero divino Mercurio, passando per i combattivi Minerva e Marte, quindi il signore degli abissi Nettuno (poteva forse mancare a Venezia?), la Grande Madre Cibele e per chiudere Zeus e Giunone, l'antica divinità del matrimonio e del parto. 

Il nome della sala non è casuale. L'acustica è quanto di più delicato ci possa essere. Una piccola nota emessa e si verrà come inghiottiti da un tappeto sonoro nel quale librarsi. Una sensazione di camminare nella storia nobiliare dell'antica Serenissima. A dispetto che “qualcuno sappia cosa si celi dietro questo momento”, lo stupore è di entrambi. Hannah lascia trasparire un pizzico di nervosismo, come se avesse capito che nell'aria ci sia qualcosa. Così è. Joshua rompe gli indugi e s'inginocchia. Ha una scatoletta tra le mani con dentro una promessa eterna. Lei sorride d'amore. Gli carezza la spalla. Lui allora si alza e come da tradizione le mette l'anello sull'anulare della mano sinistra, quindi un bacio.

I due futuri sposi si lanciano in un balletto improvvisato, poi si rilassano. Davanti a loro c'è un lussuoso candelabro argentato con tre candele accese. Vengono serviti soffici pasticcini mignon accompagnati da calici di champagne. Hannah e Joshua sono pronti ora per mostrarsi a Venezia forti del loro amore dichiarato. Salgono in gondola per un tour della città. Entrambi si provano il tipico cappello in paglia dei gondolieri. Lei si appoggia a lui. Un tenero quadretto sempre più commovente. Passano sotto il Ponte dei Sospiri, quindi smontano e passeggiano lungo i giardini di San Marco per poi sbirciare il canale dai portici poco distanti.

Il tempo per scoprire Venezia non è mai abbastanza ma ci sono  posti che è impossibile trascurare, specie dopo una proposta di matrimonio. Uno di questi è di sicuro l'isola di San Giorgio. Da lì si può vedere tutto. Il Canale della Giudecca, la Punta della Dogana, la Basilica della Salute, Piazza San Marco e Palazzo Ducale. Una piccola porzione insulare ove unire le proprie mani e lanciarsi in qualche tenero passo danzante nell'ampio spazio fronte laguna, lasciando alle stelle tutta l'invidia per non essere creature umane innamorate.

Manca ancora qualcosa per chiudere alla grande una simile giornata. Una cena sulla terrazza con vista su Canal Grande. Joshua ha pensato tutto. Inizia dunque un tour nelle prelibatezze della cucina locale. Le luci intanto si fanno sempre più soffuse. Venezia inscrive nel suo infinito ventre d'amore una nuova proposta di matrimonio conclusasi nel più classico dei happy end. Fatti in là Hollywood, questa è la vita vera. La migliore che ci sia.   

Ph:Laurè Jaquemin

 

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