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Bon, vuoi sposarmi? A Venezia, Phyo le ha fatto la proposta in gondola

Bon, vuoi sposarmi? A Venezia, Phyo le ha fatto la proposta in gondola

 

Una proposta di matrimonio in gondola, a seguire un romantico aperitivo su una terrazza con vista mozzafiato e un tour privato in taxi al tramonto

 

 

 

 

Venezia come non l'avete mai vista dal punto di vista umano. Venezia come non è mai stata vissuta in un crescendo di emozioni, intensità e dolcezza. Phyo e Bon sono arrivati in laguna da Singapore. Un lungo viaggio intercontinentale per scoprire la meraviglia di una città che non ha eguali al mondo. Solo una vacanza? Non esattamente. Ben organizzata, Phyo ha pianificato ogni dettaglio per regalarle qualcosa di realmente indimenticabile. Prima la proposta di matrimonio in gondola, poi un romantico aperitivo in terrazza con vista mozzafiato sul Canal Grande e infine un tour privato in taxi a perdersi nella luce del tramonto lagunare. Che cosa si può chiedere di più a un momento così speciale?

Non c'è nulla di sospetto nell'andare a fare una passeggiata in piazza San Marco. E già che si è lì, si può anche salire a bordo di una gondola. Cosa mai potrà succedere di più? Tutt'al più qualche schizzo d'acqua salmastra. Non esattamente. Phyo “ha tramato” alle spalle del cuore di Bon e poco dopo le h. 17 ha inizio la prima parte del piano d'amore. L'imbarcazione inizia il suo percorso. Tutto procede nella norma quand'ecco che poco prima di passare sotto il ponte dei Sospiri, viene fatto calare uno striscione con la gigantografia di loro due e un'eloquente scritta che dice: “Bon, vuoi sposarmi?

La fanciulla si porta le mani al viso. È sorpresa ed emozionatissima. Già vestita per metà di bianco, Bon ha un che di nuziale. Per Phyo dunque arriva il fatidico momento di tirare fuori l'anello e offrirlo alla sua amata. Bon dice si. La coppia è felice. Phyo ringrazia i presenti e la piccola folla assiepata che ha condiviso questo momento impareggiabile. Bon quasi si nasconde, rannicchiata tra le braccia del suo fidanzato. La gondola intanto prosegue il proprio tour fino a sfociare nell'ampio bacino San Marco e regalando ai due innamorati l'ennesimo momento di pura magia.

Ancora qualche onda ballerina. Ancora qualche energica vogata del gondoliere e la coppia venuta dall'Oriente smonta in piazza San Marco. Tutta la città è lì per loro. Camminano lievemente sotto il portico di Palazzo Ducale, a tu per tu con gli storici capitelli realizzati nel XIV e XV secolo. Phyo si appoggia a una delle ampie colonne e si stringe alla sua dolce Bon, più bella e radiosa che mai. Il passo successivo è l'ingresso nella celeberrima loggetta del Sansovino, proprio sotto il campanile di San Marco. Lì, davanti a loro ci sono le statue bronzee delle antiche divinità Minerva, Mercurio, Apollo e l'allegoria della Pace.

Una mezz'oretta scarsa di relax a due, seguiti dal fido fotografo per immortalare questi attimi d'amore, e poi si può procedere con l'aperitivo sulla terrazza direttamente affacciata sul Canal Grande. Un momento questo condiviso con amici dove, tra una risata e un brindisi, Bon, felice come non lo era mai stata in vita sua, mostra e mostra ancora l'anello di fidanzamento. Le lancette dell'orologio però corrono e Phyo ha organizzato tutto al minimo dettaglio. Alle 18,45 in punto un taxi privato li attende nella darsena sottostante per la ciliegina (…) su questa magnifica torta, ossia un giro in taxi al tramonto.

Ci siamo. È l'ultimo ciak di un grandissimo film d'amore. Il taxi con a bordo i futuri sposi Phyo e Bon si muove senza fretta. Alle loro spalle, l'imponente chiesa della Salute prima e la punta della Dogana poi, li salutano non senza (immagino) commozione. La destinazione non può che essere lei, quell'isola di San Giorgio così tanto amata da poeti, pittori, veneziani stessi ma anche e soprattutto innamorati. Bon e Phyo lo sono. Passano i minuti e le luci degli storici lampioni si accendono. Come lucciole rassicurano la tiepida oscurità veneziana.

Phyo carezza dolcemente la sua incantevole Bon. Nuove pagine di romanticismo lagunare si inscrivono nella forma più sincera e amorevole. I due novelli fidanzati si guardano e giocano. Uno dopo l'altro, passano loro davanti ferry-boat, battelli privati, motoscafi e vaporetti. Loro restano lì, sospesi in una dimensione che è già un mondo a parte. Dall'altra parte del bacino intanto, i santi patroni della città, San Marco Evangelista in formato leonino e San Todaro, dall'alto delle rispettive colonne in marmo e granito, li guardano fieri e benedicendoli. Il chiarore artificiale all'esterno del complesso Palladiano illumina il loro ultimo bacio.

Il finale parla da sé. Tutto è ancora fresco. Ruggente. Placido. Phyo e Bon si siedono sull'ampio spazio davanti alla chiesa di San Giorgio. Gambe e piedi a penzoloni. Davanti a loro c'è solo la laguna veneziana. Davanti a loro c'è solo piazza San Marco e Palazzo Ducale. Davanti a loro c'è tutto quello che hanno sempre sognato per il proprio amore. Adesso è qui, vivido. Tangibile. Tutte le guglie dogali di Venezia, i campanili, i tetti a V rovesciata, tutto questo, insieme al cielo senza nuvole, è al loro cospetto. “Titanicamente” parlando, adesso sono davvero il e la regina del mondo. È la forza dell'amore. È la grandiosità dell'amore di Bon e Phyo.

 

 

Ph: Laurè Jacquemin

 

 

 

 

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