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Venezia, l'originale proposta di matrimonio con taxi privato

Venezia, l'originale proposta di matrimonio con taxi privato

Un tranquillo week-end lagunare ha fatto da teatro a un'originale proposta di matrimonio a Venezia con taxi privato. Costanza ha detto si a Ortensio.

Venezia, 15 Novembre 2014. La soffice aroma dei tipici dolci della festa di San Martino è ancora nell'aria. Dei gelidi autunno di una volta densi di nebbia e spietata umidità non vi è più alcuna traccia. In questo 14° anno del terzo millennio il clima è mite, rendendo più che mai veritiera l'espressione “estate di San Martino”. L'antica Repubblica Marinara però si sta già preparando a un altro importante evento, la festa della Salute (21.11) in occasione della quale, a ridosso dell'omonima Basilica, sarà allestito un ponte votivo. Una festa a cui hanno cominciato a partecipare sempre più anche stranieri e non solo veneziani. Tra i nuovi arrivi di questi giorni c'è anche una coppia di Roma, Costanza e Ortensio. Lei non lo può sapere ma il suo premuroso compagno “ha ordito” qualcosa di eternamente amorevole per lei: un'originale proposta di matrimonio con taxi privato.

“Tutti chiedono di sbalordire la gente, ma come si fa a scioccare davvero?” chiedeva un divertito Tupac Shakur dal palco dello Shrine Auditorium di Los Angeles nel corso della 38° edizione dei Grammy Awards. E fu allora che presentò i suoi “old boys”, ossia la rock band planetaria dei Kiss, tornati ai fasti degli anni Settanta con tanto di trucco e maschera. Ortensio è stato meno coreografico del “regalino” che il rapper statunitense introdusse al pubblico impazzito, ma quando la bella Costanza si è vista “recapitare” sotto i propri esterrefatti occhi un'originale proposta di matrimonio a Venezia con taxi privato, altro che shock. È stato un puro e sconfinato trionfo di emozioni d'amore.

Arrivati in laguna, Ortensio e Costanza si sono sistemati in un elegante albergo poco distante da piazza San Marco. Una struttura questa a cui si può accedere anche direttamente da Rio del Santissime, entrando così in pieno nella dimensione acquea della Serenissima. Può sembrare banale (e non lo  affatto), ma uno dei modi per immergersi in modo totale dentro la cultura di una nuova città è anche la sua cucina. Nessuno per esempio potrebbe dire di aver vissuto davvero l'atmosfera britannica senza aver provato almeno una volta i classici fish & chips. Ed eccoli allora i due protagonisti di questa nuova favola di Cupido. Seduti romanticamente in una saletta privata del ristorante del suddetto albergo. Pranzano serenamente. Parlano anche del più e del meno. A dominare l'atmosfera è la quiete, con “forse” qualche pensiero di più nella testa del “maschietto”.

Un paio di minuti prima delle h. 14 infatti, Ortensio invita Costanza a godersi l'inimitabile panorama sul Canal Grande. C'è il solito viavai di gondole, mezzi pubblici, battelli privati e autoctoni che si dedicano con vigore alla voga alla veneta. Poi nello scenario irrompe qualcosa di diverso. Un taxi con sul tettuccio una scritta. Anzi, la scritta: Costanza, mi vuoi sposare? Sgomento e meraviglia. Da buon cavaliere innamorato, sul terrazzino privato Ortensio s'inginocchia con tanto di anello offerto alla sua dama. Emozionata più che mai, accetta felice. E una volta infilatole il diadema nell'anulare, scatta l'ora dell'abbraccio con annesso bacio più dolce e intenso che mai. Quasi nascosto dalla sua lunga chioma castana, Costanza avvolge in una nuvola umana d'amore il suo fidanzato.

I due futuri sposi rientrano nella saletta da pranzo. Hanno molte cose di cui parlare, e sognare. Si guardano negli occhi. Sussurri e tenerezza. Parafrasando Fabrizio De André e la sua l'immortale Bocca di rose, “C'era un pannello bianco/, con una scritta viola, chiedeva Costanza, mi vuoi sposare?/ fa del nostro amore ogni tua parola”.

 

 

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